domenica 1 dicembre 2013

Campane



da VT

Tra il 1915 ed il 1918 il destino delle undici chiese maggiori - così come per tutte le strutture civili ed industriali - fu comune: danneggiamenti, ruberie, saccheggi. Quel che rimase furono, ovunque, solo spoglie mura.

In val di Ledro solo le campane di Tiarno di Sotto, datate 1795, si salvarono dal saccheggio degli eserciti...

“Nel sereno mattino del 7 agosto 1837 le campane di Molina e Pieve, sposate in concerto imponente alle note argentine di quelle di Mezzolago, spiegavano il loro suono sullo specchio azzurro del nostro lago ed esprimevano la festa che era nei cuori mentre in lenta ed umile imbarcazione navigava verso pieve il vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer, noto anche come costruttore di scuole nelle campagne, iniziatore delle più ricche biblioteche della diocesi e zelante ritrovatore di somme per l'edificazione di chiese ed il decoroso ornamento di tante altre...”

E' questa una delle rare notizie che si hanno delle campane dell'intera valle di Ledro nei secoli precedenti la Prima guerra mondiale. Meno di 80 anni dopo tutta la memoria storica venne infatti cancellata dal conflitto, che in territorio ledrense ebbe uno dei peggiori campi di battaglia di tutto il Trentino. Tra il 1915 ed il 1918 il destino delle undici chiese maggiori - così come per tutte le strutture civili ed industriali - fu comune: danneggiamenti, ruberie, saccheggi. Quel che rimase furono, ovunque, solo spoglie mura.

Gli austriaci requisirono le campane nelle chiese “sotto il lago”, ossia della bassa valle, esclusa Pregasina (che a quel tempo faceva parte della valle di Ledro per poi passare - nel 1954 - a Riva), e con esse gli arredi di ottone, rame e bronzo lasciando, quale risarcimento economico, dei “libretti del prestito di guerra”. Stessa sorte per le campane dei paesi “sopra il lago”, che vennero prelevate dai soldati italiani e portate a Brescia. Gli eserciti insomma non si fecero scrupoli e le campane requisite finirono per esser fuse. Tornando a nuova vita sotto forma di cannoni o armamenti. Tutte tranne quattro, datate 1795. Che a conflitto terminato ricomparirono sul campanile di origine, quello di Tiarno di Sotto, dove ancora oggi fanno concerto con altre tre, recentemente donate da privati.

Lenzumo - La distruzione della guerra a Lenzumo in val Concei. - -
Il ritorno in valle di Ledro - nel 1919 - dei civili sfollati in Boemia fu tremendo: non appena le genti misero piede in terra natia trovarono terribili sorprese. Nessuna traccia delle vecchie strade ed ovunque ordigni di guerra abbandonati. Molte le case distrutte, rase al suolo; solo le chiese, in alcuni casi, avevano resistito ai bombardamenti. E sopra il desolante spettacolo, un silenzio di morte. Fu così che con la ricostruzione che ne seguì negli anni successivi, nuove campane presero il posto di quelle ormai perse, tornando a far riecheggiare, allora come oggi, i loro suoni per le piazze, lungo le strade, attraverso i vicoli. Festeggiando alla vita.

E' possibile ipotizzare che una parte delle campane ledrensi requisite e fuse siano poi rinate sotto forma di “Maria Dolens”, la campana realizzata nel 1924 col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, ideata a memoria dei Caduti di tutte le guerre, invocazione di pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero.

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