L'itinerario per i camminamenti della guerra 1914-1918 attraverso i crinali della Rocchetta, Cima d'Oro, Bocca di Trat, Tofino, Dosso della Torta e Gavardina.
Questo tratto di sentiero costituisce anche un tratto del "Sentiero della Pace". A partire dal Vallone dei Concolì e fino alla Bocca dell'Ussòl il sentiero percorre un crinale tagliato da un unico camminamento e da trincee che uniscono tutte le postazioni della quota, parte scavate nella roccia e parte costruite in cemento armato. Questo formidabile posto fu spesso attaccato dagli italiani. Su di esso arrivavano parecchie teleferiche che dal basso rifornivano le truppe lì dislocate.
Lungo il percorso troviamo residui di baracche e di magazzini (in Val Dromaè, Bocca di Roberto Ribaga
Savàl, Bocca di Trat, Dosso della Torta, Bocca dell'Ussòl), troviamo anche slarghi per postazioni di cannoni o per batterie di mitragliatrici e posti per scelti tiratori (a Cima Parì, Cima d'Oro, Pichèa, Tofino, Dosso della Torta, Gavardina, Bocca dell'Ussòl) in questi punti gli austriaci avevano piazzato gran parte della loro artiglieria e così arroccati dominavano l'intera valle di Ledro e di Concei.
Si incontrano rovine di casamatte in cemento, caverne-ricovero, depositi vari, stalle per il cambio dei muli delle corvée. Alla Bocca di Savàl si vedono ancora oggi ruderi di numerose baracche, ricoveri, cucine, depositi di ogni genere, infermerie, comandi costruiti dagli austriaci.
Savàl, Bocca di Trat, Dosso della Torta, Bocca dell'Ussòl), troviamo anche slarghi per postazioni di cannoni o per batterie di mitragliatrici e posti per scelti tiratori (a Cima Parì, Cima d'Oro, Pichèa, Tofino, Dosso della Torta, Gavardina, Bocca dell'Ussòl) in questi punti gli austriaci avevano piazzato gran parte della loro artiglieria e così arroccati dominavano l'intera valle di Ledro e di Concei.
Si incontrano rovine di casamatte in cemento, caverne-ricovero, depositi vari, stalle per il cambio dei muli delle corvée. Alla Bocca di Savàl si vedono ancora oggi ruderi di numerose baracche, ricoveri, cucine, depositi di ogni genere, infermerie, comandi costruiti dagli austriaci.
Il sentiero-mulattiera passa sotto la Bocca e congiungeva le posizioni fino alla Rocchetta e quelle di Trat fino al Tofino e Bocca dell'Ussòl. Interessante, se vista un po' dall'alto, è la Bocca di Trat: sono ancora ben visibili i camminamenti, le ampie caverne, muri di costruzioni sede di comandi, magazzini, ricoveri. Sulla roccia nuda si vedono dei supporti per le linee elettriche o telefoniche e lamiere cementate nella roccia, resti di tetti di baracche. Si continua fino al Tofino dove la strada si allarga notevolmente e molte deviazioni partono da essa per raggiungere ampi pianori artificiali dove si vedono parecchi ruderi di muro. Qui doveva esserci una guarnigione di uomini piuttosto numerosa.
L'ultimo tratto di sentiero, dal Dosso della Torta al Gavardina (Ussòl) è attraversato in tutta la sua lunghezza, come i precedenti, da un camminamento con posti per scelti tiratori e che servivano per controllare la valle di Concei e delle Giudicarie. All'Ussòl, appena sotto il crinale verso nord, si notano comode caverne scavate nella roccia, pianori artificiali per l'arrivo delle teleferiche e posti di vedetta in cemento armato. Alcuni anni fa fu posta una croce e nella casamatta eretto un altare - uso cappella - da parte del Gruppo A.N.A. della val di Ledro e delle Giudicarie per ricordare i caduti della guerra 1914-1918 e di tutte le guerre.
LE TELEFERICHE - Grandiose teleferiche salivano ai vari punti strategici in quota: di grande importanza quella che da S. Giacomo di Riva arrivava a Bocca Savàl con stazioni intermedie a Campi e a malga Grassi, lunga 6100 metri. Dalla stazione principale di Bocca Savàl dei palorci rifornivano le posizioni di Cima Parì; mentre un'altra di m 2300 con partenza da malga Grassi riforniva Cima Sclapa e con partenza da Campi portava a Cima d'Oro con 2250 metri: di qui due palorci di collegamento con malga Dromaé e con i fienili più in basso. Dal Corno di Pichèa partiva la teleferica per passo Magnone, collegata con altra teleferica a malga Pranzo che insieme a malga Grassi costituivano un centro importante per i vari magazzini.
Dal Dosso della Torta, punto d'unione tra le Giudicarie e Riva, attraverso il Tofino, su cui era sistemato un osservatorio, il tutto era ben attrezzato militarmente con postazioni, trincee ed un osservatorio. Nei pressi del Dosso della Torta partiva una teleferica per malga Nardìs, che a sua volta era collegata con Ballino per mezzo di una strada militare e di una teleferica. Piccole teleferiche univano l'Ussòl al Gavardina; la Bocca dell'Ussòl era anche collegata per mezzo di teleferica con malga Casinotto che era un centro di vita. Da qui si dipartiva un'altra teleferica che lo collegava con il Dosso della Torta, dove esistevano vari elementi di trincee e un appostamento di artiglieria.
Oggi di tutta l'attrezzatura bellica e logistica che occupava i crinali del sentiero dal Concolì all'Ussòl rimangono ben visibili solo tracce che colpiscono l'escursionista-visitatore per la grandiosità e solidità delle opere, tenendo presente che siamo ai duemila metri di altezza. Da quanto detto risulta come sia possibile trovare lungo il percorso, da Riva del Garda all'Ussòl, opere fortificate della guerra 1914-1918, che possono dare un'idea dell'ampiezza e della solidità della loro costruzione, ma in pari tempo si deve aggiungere che queste opere non sono che ruderi spesso appena riconoscibili per il fatto che negli anni che seguirono la prima guerra mondiale e durante la seconda guerra mondiale, l'estremo bisogno di ferro e perciò il suo alto prezzo, invogliò parecchi valligiani a cercare sui monti ogni più piccolo residuo di tale materiale rappresentato sia da residui bellici quali bombe, armi e reticolati, sia dal ferro contenuto nelle fortificazioni, nelle trincee, quali armature e sostegni delle costruzioni. (da "La Valle di Ledro nella Prima Guerra Mondiale" di Giovanni Fioroni).
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