Dato che oggi lo vediamo esposto nel museo palafitticolo, è necessario ricordare
la storia di un ritrovamento particolare, effettuato grazie all’indicazione di
Beppino Toniatti, presso il laghetto d’Ampola. Siamo nel 1953… “
Facevamo a scuola la storia delle Palafitte di Molina con il Professor
Chiocchetti. Chiocchetti, Dal Rì (Luigi) e Dorigotti insegnavano tutti e tre
alle magistrali di Rovereto. Un giorno, durante una lezione di storia sostenni
che c’erano, secondo me, le palafitte anche in Ampola. Dicevo questo perché
andando a pescare sul lago con “la Tirlindana” (anche se era proibito) l’amo si
agganciava a questi pali che erano molto ben allineati….queste sono palafitte mi
son detto!! Avevo 20 anni…e allora siamo andati con i tre professori (dopo aver
pranzato in Tremalzo) verso il lago d’Ampola. Purtroppo l’acqua era increspata
e si vedeva davvero poco quel giorno. Dal Rì, di Mori, mio professore di storia
e latino, e appassionato di ricerca… si trovò con Tomasie gli annunciò che un
suo alunno aveva ritrovato questi pali, che per lui erano palafitte Dopo tre
quattro giorni Tomasi era al lago d’Ampola per cercare le palafitte. E trovò la
canoa e reperti…e chissà quanti reperti ci sono ancora giù…era nella zona del
“pal dela luce”, dovec’è ora la baracca…quasi in mezzo al lago, sulla sponda
verso verso “I Gaç” come diciamo noi. Non verso lo stradone, ma verso il
bosco…Andavamo a pescare le tinche in quel punto…di pali, stando con la barca
sopra l’acqua se ne vedevano parecchi… (dalla testimonianza di Beppino
Toniatti)
da " Le palafitte nel cassetto "
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